Cina: continuano le esercitazioni militari a Taiwan: “Sono provocatorie”

Continuano le esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan, ma l’isola dopo il secondo giorno ha dichiarato altamente provocatorio il suo comportamento. Gli USA hanno affermato che impediranno che Taiwan sia isolata.

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Soldati cinesi – Lettoquotidiano.it

Le esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan stanno continuando, ma secondo molti Paesi sarebbero eccessive, pericolose ed irrazionali. L’isola però vuole la pace, ma al contempo vuole affermare la sua sovranità.

Le esercitazioni della Cina a Taiwan

La Cina ha dato il via alle più grandi esercitazioni militari mai fatte intorno a Taiwan e, arrivati al secondo giorno, l’isola ha ritenuto le sue manovre altamente provocatorie.

Del resto gli aerei e le navi cinesi stanno continuando le loro esercitazioni, che includono prove estreme anche lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missili in sette aree marittime off – limits a navigazione e sorvolo.

Questo sta costando al Paese non poche critiche da parte dell’Occidente, ma nulla riesce comunque a fermarlo, alla luce soprattutto della sua autoproclamata “sovranità e l’integrità territoriale”, che nulla ha a che fare con la democrazia, ma che si avvicina molto di più ad una mera “questione di principio”.

La genesi dell’attuale situazione? Pelosi ed i politici americani. Ed in questo la Cina ha pieno appoggio da parte del Cremlino, che è d’accordo con le conseguenze della visita di Pelosi a Taiwan.

Ma come ha reagito lei a ciò che sta accadendo? Si è limitata semplicemente a ribadire che il suo avvento sull’isola non aveva nulla a che fare con il “cambiamento dello status quo”.

Ed a quel punto ha confermato – e possiamo dire confermato, perché in questo ha trovato l’appoggio di moltissime altre persone – che le azioni della Cina stanno mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale.

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Cina – Lettoquotidiano.it

Su questo punto, a proposito di conferme, anche Tokyo ha voluto dire la sua, sostenendo che 5 missili sarebbero caduti nella sua zona economica esclusiva.

La reazione degli altri Paesi

Qual è invece la posizione degli USA? Appare molto chiara: secondo quanto detto dalla Pelosi, ciò che sta accadendo finirà per isolare Taiwan e così, insieme al premier Fumio Kishida ha affermato che sarà davvero importante mantenere la pace nello Stretto di Taiwan.

Ed intanto il ministero degli Esteri cinese ha annunciato la sospensione della comunicazione con gli USA ed anche della cooperazione tra i due Stati e così sono sospesi anche i colloqui sul clima e sulla sicurezza marittima. Non vi sarà più dialogo tra i leader militari.

Nel frattempo, la compagnia aerea Singapore Airlines ha annullato tutti i voli dal momento che lo spazio in cui volare attualmente è davvero ristretto e le manovre cinesi potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dello staff e dei passeggeri.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha definito clamorosamente provocatoria la reazione della Cina alla visita di Pelosi e le sue reazioni sono ingiustificabili.

E così la Casa Bianca ha deciso di convocare l’ambasciatore cinese per condannare ciò che sta accadendo e sottolineare che gli USA non vogliono alcuna crisi.

Nel frattempo Mosca ha definito invece legittimo il comportamento della Cina, perché solo in questo modo potrà affermare la sua sovranità.

Ma qual è la reazione del presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen? A detta sua, il lancio dei missili è un’azione del tutto irresponsabile, soprattutto alla luce che proprio nelle zone colpite partono navi ed aerei internazionali.

Ecco perché la sua intenzione è di non alimentare queste tensioni. Allo stesso tempo però Tsai ha invitato la comunità internazionale ad opporsi “all’azione militare unilaterale e irrazionale della Cina”.

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