Omicidio Angela Dargenio, marito condannato all’ergastolo: “Fu una spietata esecuzione”

Angela Dargenio venne uccisa il 7 maggio dello scorso anno con 8 colpi di pistola, nel suo appartamento di corso Novara a Torino. 

Angela Dargenio e Massimiliano Bianco
Angela Dargenio e Massimiliano Bianco – LettoQuotidiano.it

La donna e il killer si erano separati qualche mese prima. Per il pubblico ministero che ha condannato Massimo Bianco all’ergastolo, il delitto sarebbe scaturito dal senso di possesso che l’omicida nutriva verso la vittima.

L’omicidio di Angela Dargenio

Ha atteso che la sua ex moglie rientrasse dal supermercato e le ha scaricato addosso 8 colpi di pistola.

È la drammatica fine di Angela Dargenio, 48 anni. Ad ucciderla, sulla porta di casa, il 7 maggio dello scorso anno, il suo ex marito, Massimiliano Bianco, 2 anni più grande di lei.

Il killer, di professione guardia giurata, la uccise al culmine dell’ennesima lite, con la sua pistola. Angela Dargenio morì appena giunta in ospedale, per le gravi ferite riportate, in particolare quella alla testa.

Dopo averla uccisa, il suo ex marito è tornato a casa, dove gli agenti lo hanno fermato e arrestato.

Da lì è stato quindi condotto in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Angela e Massimiliano si erano separati da alcuni mesi. Dopo la separazione il killer aveva preso casa nello stesso condominio in cui abitava con la sua ex moglie, con la scusa di voler restare vicino ai figli.

La coppia aveva infatti un ragazzo di 17 anni e una figlia di 26. Era stata proprio Eleonora, la maggiore dei due figli, a raccontare che la nonna materna aveva sempre accusato Angela di essersi separata.

“Se l’è cercata, non doveva separarsi”

aveva detto la mamma di Angela Dargenio alla nipote.

Massimiliano Bianco condannato all’ergastolo: le motivazioni della sentenza

La Corte d’Assise di Torino ha condannato all’ergastolo Massimiliano Bianco. Il pubblico ministero, Francesca Traverso, aveva chiesto per lui una condanna a 30 anni di carcere.

Angela Dargenio
Angela Dargenio – LettoQuotidiano.it

Il legale Stefano di Notte, che assiste i due figli della vittima, che si sono costituiti parte civile nel processo, ha parlato di una cultura maschilista nei confronti della 48enne.

“Non è stato un momento di follia, non è stato il drammatico epilogo di una lite. Questo omicidio è il prodotto di una cultura e di una mentalità di paese ancora molto presente in Italia: una donna non si deve separare”

ha detto il legale.

Il pubblico ministero, che ha condannato Bianco alla pena dell’ergastolo, ha motivato la sentenza con il senso di possesso che l’omicida nutriva verso la sua vittima.

“La sequenza degli spari esplosi è in sostanza qualificabile come una vera e propria esecuzione”

si legge nelle motivazioni della sentenza, come riferisce Fanpage.

Nonostante la separazione, Bianco non si era mai allontanato dalla sua ex moglie, restando nello stesso stabile in cui la donna viveva, con la giustificazione di voler restare vicino ai suoi figli.

 

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