È morta Monica Vitti, l’attrice aveva 90 anni: addio alla leggenda del cinema italiano

Ad annunciare su Twitter la tragica scomparsa dell’attrice Monica Vitti, l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni. 

Monica Vitti
Monica Vitti – LettoQuotidiano.it

L’ultima sua apparizione risale alla cerimonia dei David di Donatello del 2001. La malattia degenerativa che l’aveva colpita l’ha tenuta lontano dalle scene, ma resterà immortale l’eredità che ci ha lasciati.

Addio a Monica Vitti

“Monica Vitti non c’è più”

è con queste parole che l’ex primo cittadino di Roma, Walter Veltroni, ha annunciato agli utenti Twitter la dipartita della famosa attrice.

Monica Vitti aveva da poco compiuto 90 anni. Appresa la notizia della sua scomparsa, la sala stampa dell’Auditorium di Sanremo le ha tributato un lungo applauso.

All’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, Monica Vitti era nata a Roma il 3 novembre del 1931. Assente dalle scene da oltre 20 anni, la sua ultima apparizione era stata nel 20021, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello.

La lunga carriera d’attrice della musa di Antonioni

Monica Vitti è stato certamente uno dei più grandi talenti del cinema italiano: musa di Michelangelo Antonioni, aveva affiancato l’indimenticato Alberto Sordi in tantissime commedie.

Monica Vitti
Monica Vitti – LettoQuotidiano.it

Non solo attrice, la Vitti era stata anche dietro la macchina da presa, come autrice e regista.

Infinita la lista dei riconoscimenti che le sono stati tributati nella sua lunga carriera: 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista, 12 Globi d’oro, 3 Nastri d’Argento e un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA.

Il debutto al cinema era arrivato quando, ancora giovanissima, recitò in La nemica di Dario Niccodemi. Dopodiché approdò all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, dove si diplomò nel 1953.

Da lì il doppiaggio e quella frase che la consacrò a icona nazionale:

 “Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema”.

Una carriera in ascesa, costellata di successi e premi.

Fu però l’incontro con Michelangelo Antonioni che cambiò l’intero corso della sua vita. Monica Vitti diventò la musa del regista e sua compagna. Antonioni le affidò 4 ruoli tanto diversi, eppure così complementari.

La prima prova cinematografica con il regista fu L’avventura (1960), poi l’anno seguente La notteL’eclisse (1962) e Deserto rosso (1964).

La Vitti aveva scritto anche due libri: nel ’93 uscì Sette sottane, un’autobiografia che richiamava l’appellativo “Setti vistini” con cui la chiamavano amici e familiari per la sua capacità di cambiarsi in fretta e furia. Due anni dopo fu la volta del romanzo: Il letto è una rosa.

 

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