Coniugi uccisi a Bolzano, stabilita la data dei funerali di Peter e Laura

La cerimonia sarà celebrata in forma privata e non saranno ammesse le telecamere.

funerali Peter e Laura

I corpi dei due coniugi saranno poi cremati. Secondo i consulenti dei legali di Benno Neumair, il 30enne, che ha confessato il duplice omicidio, sarebbe affetto da un disturbo della personalità, che ne diminuirebbe la capacità d’intendere e di volere.

Stabilita la data dei funerali di Peter e Laura

A 5 mesi dal loro omicidio è arrivata la data ufficiale per i funerali di Peter e Laura, i coniugi Neumair uccisi dal figlio, Benno Neumair, il 4 gennaio scorso.

Parenti e amici saluteranno Peter e Laura il 18 giugno prossimo, nel Duomo di Bolzano. la cerimonia funebre si terrà alle 11 del mattino.

Dopodiché, i corpi dei due coniugi verranno cremati. All’interno della Basilica non saranno ammesse le telecamere, ma resteranno aperte le porte per consentire a chiunque vorrà, nel pieno rispetto delle norme anti-covid, di prendere parte alla cerimonia funebre.

Le ammissioni di Benno dal carcere

Non sembra lo stesso Benno che appare quasi spavaldo sul profilo Facebook, tra pesi e lezioni di ginnastica.

Quello che dallo scorso gennaio è detenuto nel carcere di Bolzano per l’omicidio dei suoi genitori è un giovane completamente diverso da quello che giornali e tv ci hanno abituati a conoscere.

“Quel giorno era come se fossi uscito dalla realtà. So bene che è difficile veder riconosciuta la totale incapacità di intendere e di volere. Che nulla, nemmeno il fortissimo pentimento che provo, mi risparmierà la pena lunga che ho appena iniziato a scontare. Ma è ora che si conosca anche la mia di verità”

ha raccontato dalla sua cella di Bolzano, come ha raccontato La Stampa qualche giorno fa.

Abbandonati i pesi, Benno ha raccontato di dedicarsi molto alla lettura di romanzi, d’avventura e di viaggi, evitando per scelta i libri gialli.

A momenti di profonda tristezza, si alternano, quasi in una sequenza perfetta, momenti di tranquillità e di condivisione con i suoi compagni di cella.

“Io non sto affatto bene, sono disperato”

L’unico, vero momento di conforto sembra essere quello del colloquio con lo psicologo, ha raccontato Benno, che settimanalmente incontra l’esperto.

La ragione di quel duplice delitto però il giovane insegnante non sembra ancora averla trovata, semmai possa esserci una motivazione dietro un gesto così efferato.

Il black out del 4 gennaio

Quando i corpi senza vita dei suoi genitori sono stati trovati, Benno si è commosso, come aveva riferito il suo legale in quella duplice occasione.

Il 6 febbraio scorso era stato ritrovato il corpo di Laura Perselli, nelle acque del fiume Adige. Due mesi dopo, le correnti avevano restituito quello di Peter Neumair.

“Quel giorno ho avuto un blackout, mai avevo pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori. Sono stato risvegliato da mio padre in maniera energica, abbiamo avuto l’ennesima discussione per i soliti motivi. Mi diceva che non valevo niente, al contrario di mia sorella che invece è tutto quello che un genitore può desiderare”

ha raccontato ancora Benno.

La mattina del 5 gennaio era stata proprio la sorella minore a lanciare l’allarme.

Madè Neumair, che vive in Germania, si era profondamente allarmata per l’improvvisa scomparsa dei suoi genitori, tanto che aveva deciso di avvertire immediatamente le forze dell’ordine.

Quel pomeriggio del 4 gennaio, il primo a morire era stato Peter Neumair, che era solo in casa con Benno.

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Dopo averlo ucciso, Benno si era assopito a terra accanto al corpo senza vita del padre. Poi era squillato il telefono. Era sua madre, che annunciava l’imminente ritorno a casa.

“Ho sentito la chiave nella toppa, l’ho vista e con il cordino ancora in mano ho strangolato anche lei, senza che nemmeno facesse in tempo ad accorgersene. E’ successo tutto in pochi minuti”

ha raccontato l’insegnante.

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Archiviata la posizione della compagna di Benno

Nella giornata di lunedì, la giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle, che si occupa del caso Neumair, ha deciso di archiviare la posizione di Martina, la donna di 41 anni che, la notte dopo il delitto, ospitò Benno a casa sua.

I due si frequentavano da un po’ e quella sera, dopo che il giovane insegnante si era macchiato del duplice delitto dei suoi genitori, la donna trascorse la notte con lui e la mattina dopo gli lavò degli abiti, ignara di cosa fosse successo qualche ora prima.

Quella sera la ragazza mise in lavatrice gli indumenti di Benno, ma quando il giovane insegnante fu indagato, lei mentì dicendo di non avere nulla di Benno con sé.

Qualche giorno si presentò in Questura e consegnò gli abiti del reo confesso.

La seminfermità mentale

Secondo i consulenti nominati dai legali difensori, Beno Neumair sarebbe affetto da una seminfermità.

Questa condizione, se confermata anche durante il processo, potrebbe garantirgli la riduzione di un terzo della pena.

Secondo i consulenti, il giovane insegnante soffrirebbe di gravi disturbi della personalità che minerebbero la sua capacità d’intendere e di volere.

La perizia dei due periti dovrebbe essere consegnata entro il prossimo 2 giugno, ma potrebbe anche essere chiesta una proroga.

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