Omicidio Peppe Lucifora, rito abbreviato per il carabiniere Davide Corallo

Il famoso chef venne trovato senza vita nella sua abitazione a Modica, nel novembre del 2019.

omicidio Peppe Lucifora

Nel giugno dello scorso anno la svolta nelle indagini: per l’omicidio di Peppe Lucifora, che venne pestato e strangolato, è stato arrestato il carabiniere Daniele Corallo.

La morte dello chef Peppe Lucifora

Era il 10 novembre del 2019, quando Peppe Lucifora, chef molto conosciuto a Modica, venne trovato senza vita nella sua abitazione.

La morte di Peppe Lucifora scosse la cittadina del Ragusano dove il 57enne lavorava e viveva.

I vigili del Fuoco trovarono il corpo senza vita della vittima nella stanza da letto, chiusa a chiave dall’esterno. Sul cadavere evidenti segni di percosse. Lucifora venne pestato così violentemente da rompergli la mandibola. La morte sopraggiunse per soffocamento.

A lanciare l’allarme furono alcune persone, che lo aspettavano per un servizio di catering a domicilio. Non vedendolo arrivare, considerata la puntualità di Lucifora, lanciarono l’allarme.

I sospetti su Davide Corallo: concesso il rito abbreviato

I sospetti per l’omicidio di Lucifora ricaddero subito su Davide Corallo, carabiniere.

Sul militare i suoi colleghi siciliani nutrivano già da tempo molti sospetti. La conferma del suo coinvolgimento nell’omicidio dello chef è arrivata dagli esami dei Ris.

Il Reparto investigazioni Scientifiche, infatti, ha riscontrato frammenti del Dna di Corallo sul corpo di Lucifora.

Sarebbe stato lui ad uccidere il cuoco con una forza tale da sfondargli la trachea. Secondo gli inquirenti, il movente dietro quel drammatico omicidio, sarebbe di natura passionale.

La vittima non aveva mai nascosto la sua omosessualità, né le sue frequentazioni, tra cui proprio Davide Corallo. Inizialmente, il militare aveva fornito un alibi, poi smontato, per l’ora della morte di Lucifora.

A Davide Corallo è stato concesso il rito abbreviato, come annuncia in un Tweet la trasmissione Chi l’ha visto?

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