Omicidio Valentina Salamone, confermato l’ergastolo per l’ex fidanzato Nicola Mancuso

La 19enne venne trovata morta il 24 luglio del 2020. Mancuso, sposato e padre di tre figli, aveva avuto una relazione clandestina con la ragazza, che gli aveva appena confidato di aspettare un bambino.

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La terza Corte d’Assise di Catania ha confermato la condanna all’ergastolo per il 35enne.

L’omicidio di Valentina Salamone

È il 24 luglio del 2010 quando Valentina Salamone, 19enne di Biancavilla, viene trovata morta.

Il corpo senza vita della ragazza è appeso alla trave di una villetta ad Adrano, provincia di Catania, con un cappio al collo.

Inizialmente viene ipotizzato un suicidio: Valentina sembra essersi impiccata.

Indagini più approfondite portano però ad un cambio di rotta radicale e la morte della 19enne viene quindi ritenuta un omicidio.

Tre anni dopo il delitto arriva la svolta: viene arrestato il suo ex, Nicola Mancuso.

L’uomo, sposato e con tre figli, aveva avuto una relazione extraconiugale con la ragazza, che aveva conosciuto ad una festa.

Quando la moglie aveva scoperto la relazione, aveva intimato a Valentina di chiudere la storia con suo marito.

La sera prima del delitto Valentina e Nicola si erano rivisti ad una festa ed è in quel momento che la ragazza gli aveva confessato di aspettare un figlio da lui.
Il 35enne, ormai incapace di gestire una doppia vita, litigò furiosamente con la ragazza e la uccise, simulando un suicidio.

Condannato all’ergastolo

La Terza Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato la condanna all’ergastolo per Nicola Mancuso.

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Nel processo – come riferisce anche Cataniatoday – si erano costituiti parte civile i genitori, le tre sorelle e il fratello della vittima.

Mancuso, dal canto suo, si è sempre dichiarato innocente. Al momento è detenuto per traffico di droga, con una condanna definitiva a 14 anni di carcere.

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