Vendita di loculi cimiteriali e festini hard con pasticche per le donne

Il protagonista di questa storia fatta di mazzette, droga e prostituzione non aveva scrupoli sia dei vivi, specie se donne, che dei morti.

Secce, l'ex custode tutto fare

A Sezze se serviva una sistemazione in camposanto, si voleva qualche sostanza per inibire l’ignara partner, o un mazzo di fiori appena sottratto ai defunti e al dolore dei cari, bisognava rivolgersi a Fausto Castaldi.

Il tuttofare

Un mese fa Sezze, la città in provincia di Latina a 65 km da Roma, aveva scandalizzato quei pochi abitanti che ancora erano rimasti all’oscuro delle vicende che si svolgevano a ridosso e all’interno del cimitero.

Adesso giungono maggiori dettagli dagli inquirenti.

L’ex custode del cimitero del paese, il signor Castaldi si occupava prevalentemente della vendita sottobanco dei loculi cimiteriali e di feste che si tenevano nella sua villa ed erano affollate da medici, forze dell’ordine, meccanici e politici

La costante dei ritrovi era la prostituzione e la vendita di pasticche per inibire le donne in vista di un rapporto sessuale.

Gli incontri venivano ripresi da telecamere; ogni stanza ne aveva una.

In cambio l’uomo non chiedeva denaro ai frequentatori della propria abitazione, bensì “favori“, come la riparazione della propria automobile e la revisione della caldaia.

È grazie ai video che hanno monitorato vita indaffarata del pensionato, che i carabinieri hanno lo hanno incastrato.

Nelle immagini in movimento c’è anche il 67enne che, disteso sul letto, è immerso nella conteggio di banconote.

Un’attività diversificata

Intanto il cimitero adiacente la villa era considerato un’estensione del proprio giardino.

Lì l’uomo, oltre a trovare posto a defunti che non ne avevano, , faceva approvvigionamento di legna, tagliando i cipressi che facevano ombra alle lapidi.

Per il servizio chiedeva un pagamento in contanti.

Si tratta di circa 52 quintali, una sparizione di verde ch’era difficile sfuggisse anche al visitatore più disattento.

I ceppi tagliati erano destinati a “clienti“, alcuni dei quali consapevoli della provenienza, secondo le intercettazioni dei carabinieri.

Ma anche gli omaggi floreali sparivano per ritrovarsi ad infoltire nell’esercizio commerciale dell’amante.

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