Il caso delle mascherine cinesi, Arcuri accusato di peculato

Era il periodo del primo confinamento per il proliferare della pandemia e l’ufficio presieduto dall’allora commissario straordinario per l’emergenza fa un maxi-fornitura di mascherine dalla Cina.

Il caso delle mascherine dalla Cina, Domenico Arcuri, accusato di peculato
Domenico Arcuri

Poi, lo scorso Febbraio, ci fu il sequestro della documentazione contrattuale del massiccio approvvigionamento  nell’ufficio che era presieduto da Domenico Arcuri. Adesso, all’ex commissario straordinario per l’emergenza pandemica, sarebbe stata mossa l’accusa di appropriazione indebita, secondo quando afferma La Verità. 

Tra perquisizioni e mascherine non filtranti

Le prime perquisizioni erano iniziate lo scorso dicembre a casa e negli uffici delle persone che avrebbero assunto un ruolo chiave nella vicenda: dal giornalista Mario Benotti all’imprenditore Andrea Vincenzo Tommasi, fino ad Antonella Appulo, ex segretaria del ministro Graziano Del Rio.

Poi a febbraio un quantitativo milionario di mascherine era stato sequestrato; i dispositivi a prevenzione della proliferare del virus non fungevano al loro scopo, quello di filtrare l’aria.

Inoltre il massiccio approvvigionamento, avvenuto lo scorso anno, che fu fatto a caro prezzo per il Paese (30 centesimi per ogni mascherina chirurgica).

Così, a rientrare tra gli indagati è anche l’ex commissario straordinario per l’emergenza che, però, dichiara di essere all’oscuro della vicenda ma che è ben disposto a collaborare con le autorità.

Gli inciampi di Arcuri

Ma l’operato di Arcuri, a cui la situazione critica aveva consegnato   amplissimi poteri (non sfuggiva solo alla rendicontazione delle spese), presenta dei lati ancora non chiari.

Milena Gabanelli ne ha individuati molti, tra cui i ritardi dell’acquisizione della strumentazione per la terapia intensiva, per la quale le regioni hanno penato i lunghi tempi d’attesa.

Il bando per individuare le aziende fornitrici cui le istituzioni e le aziende sanitarie poteva rivolgersi fu allora pubblicato a fine luglio. Ma, nonostante le insistenze dei governatori, la lista dei referenti per dotarsi della preziosa attrezzatura fu pubblicata solo il 2 novembre.

 

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