Minacce alla senatrice Liliana Segre: due indagati. Scattano perquisizioni e sequestri

La senatrice a vita venne presa di mira dagli haters il 18 febbraio scorso, quando si sottopose al vaccino anti-covid, all’ospedale Fatebenefratelli.

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I due indagati si erano scatenati nel commentare la foto della Segre, mentre le veniva somministrata la prima dose del vaccino.

Le minacce

Nata nel 1930, a Milano, in una famiglia benestante di origine ebraica, Liliana Segre fu arrestata nel 1943.

Nel gennaio dell’anno successivo arrivò nel campo di concentramento di Auschwitz, dove sarebbe rimasta per circa un anno, prima di essere liberata.

Nel gennaio del 2018, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Liliana Segre senatrice a vita

“PER AVER ILLUSTRATO LA PATRIA CON ALTISSIMI MERITI NEL CAMPO SOCIALE”.

Nell’ottobre del 2019 in Senato è stata approvata una mozione che porta proprio il nome della senatrice. La mozione Segre ha approvato, con 151 voti favorevoli e 98 astenuti, una Commissione Straordinaria per contrastare violenza, razzismo e antisemitismo.

Dato il numero sempre più crescente di insulti e minacce subiti dalla Segre, si è deciso, nel novembre del 2019 di assegnarle una scorta.

Da quel giorno, la senatrice a vita è sempre accompagnata da 2 carabinieri nei suoi spostamenti.

La Segre, da sempre in prima linea per non lasciare nell’oblio gli orrori della Shoah, negli anni ha girato le scuole e non solo, per raccontare quanto lei stessa aveva subito nel campo di concentramento di Auschwitz.

La senatrice a vita è stata vaccinata all’ospedale Fatebenefratelli di Milano il 18 febbraio scorso.

Da allora le sono piovuti addosso una valanga di insulti e di minacce.

Tra i tanti insulti pubblicati sui social:

“Aveva paura di morire la stronza? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??”.

Aperta un’inchiesta

La Procura della Repubblica di Milano ha aperto quindi un fascicolo per minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale.

L’episodio è stato solo l’apice di una spirale inarrestabile di minacce ai danni della senatrice a vita.

Questa mattina, come riferisce anche l’Adnkronos, gli autori dei commenti più pesanti contro la senatrice a vita sono stati G.G.T di 75 anni residente a Porto Scuso nel Cagliaritano e G.T. di 40 anni residente a Valentano nel Viterbese.

Gli uomini delle forze dell’ordine hanno effettuato a casa dei due indagati la perquisizione e ispezionato i loro dispositivi elettronici.

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