Milano, l’autista salva una giovane donna sull’orlo del suicidio

Al lavoro conducente per la società milanese Atm mentre nel tempo libero si dedica al volontariato, è l’uomo che ieri ha salvato una giovane donna in procinto di lanciarsi nel vuoto.

Milano, il salvataggio dell'autista
Ragazza su cavalcavia

A volte il caso è nefasto, altre è magnanimo. Come si è rivelato per una vita in bilico, nel brulicare silenzioso e notturno della città.

A un passo dal suicidio

Nella sera di ieri 9 febbraio due vite si sono incrociate: da una parte una ragazza di 26 anni, dall’altra un uomo di mezza età di nome Giovanni. L’una sull’orlo della morte, l’altro nelle vesti quotidiane di conducente dei mezzi pubblici.

Il luogo dell’incontro fortuito è la periferia occidentale della città, precisamente il cavalcavia Giuseppe Luraghi, come riportato da MilanoToday.

La giovane donna era sul limite della strada, oltre il parapetto di protezione. Sotto il suo sguardo soltanto il vuoto, a prometterle la fine dei suoi tormenti.

L’autista era in servizio a bordo dell’autobus della linea numero 53 con capolinea a Bisceglie, quando, alle ore 21.40, passava sul cavalcavia. Notò allora la presenza della ragazza, nella posizione che lasciava intendere il gesto verso il quale era propensa.

Le parole e i gesti del salvataggio

Allora Giovanni ha fermato la sua corsa e le ha prestato soccorso. Dapprima ha chiesto alla donna il permesso di avvicinarsi. Ottenuto l’assenso, l’ha convinta a farsi aiutare; così, prendendola di peso, l’ha ricondotta sulla strada e poi nell’autobus. Ha continuato a parlarle fino al sopraggiungere dei soccorsi.

Al loro arrivo gli operatori del 118 hanno trovato la giovane donna incolume ma sotto shock. Pertanto, in via preventiva,  hanno deciso di portarla all’ospedale San Paolo.

Non sappiamo molto altro sui due protagonisti della vicenda, diversi tra loro ma uniti da un destino magnanimo, che forse concederà uno spiraglio di luce alla disperazione che ha pervaso la giovane esistenza della 26enne.

Impostazioni privacy