Isabella Noventa, oggi è il giorno della verità: sentenza di Cassazione per la Cacco e i Sorgato

Un giorno tanto atteso per il caso di Isabella Noventa con la sentenza di Cassazione per la Cacco e i due fratelli Sorgato.

Isabella Noventa, oggi è il giorno della verità: sentenza di Cassazione per la Cacco e i Sorgato

Il 18 novembre è arrivato e così anche la sentenza di Cassazione per il caso di Isabella Noventa che vede imputati i fratelli Sorgato e l’amica Manuela Cacco.

La scomparsa della segretaria di Albignasego

Era la notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2015 a Noventa Padovana e secondo la ricostruzione da parte dell’accusa, la donna quella sera aveva un appuntamento con Freddy per passare una serata romantica all’interno della villetta dove abitava.

Ad aspettarla però ha trovato la sorella e l’amica Manuela Cacco, uccidendo la donna con un martello. I due fratelli e l’amica avrebbero quindi agito con fermezza e complicità al fine di eliminarla e poi far sparire il corpo, proprio perchè Isabella non era più gradita all’interno della loro vita.

Secondo la testimonianza chiave di Manuela Cacco, sarebbe stata proprio la sorella di Freddy ad agire con freddezza colpendo alla testa la vittima e poi soffocandola chiudendole la testa dentro un sacchetto di plastica. Poi si sarebbero disfatti del cadavere: entra in scena la Cacco che inscena una improbabile camminata di Isabella con il suo giubbotto bianco mentre si allontana e si fa riprendere dalle telecamere di videosorveglianza. Per molti giorni la donna è stata data per scomparsa, poi le ricostruzioni e le indagini hanno portato a questo epilogo anche se il corpo della donna – ad oggi – non è mai stato ritrovato.

La sentenza di Cassazione

Oggi 18 novembre arriva il giorno della verità con la sentenza di Cassazione prevista per i fratelli Sorgato e Manuela Cacco. La Suprema Corte è chiamata ad esprimersi in merito alla condanna di 30 anni di carcere formulata contro gli imputati confermata in appello. Per la Cacco invece la condanna che verrà discussa è pari a 16 anni di reclusione con accusa di complicità.

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