Caserta, abusi sulla figlia di 6 anni: mamma complice finisce in manette

Gli abusi erano compiuti dal padre della bimba di soli 6 anni, per i giudici la madre non l’ha difesa ed è per questo colpevole.

Abusi su figlia, mamma arrestata
Violenze su minori

La donna aveva fatto ricorso in Cassazione ma la Procura ha dato mandato per l’arresto per la complicità negli abusi sessuali sulla piccola di appena 6 anni.

Abusi in famiglia su una bimba: la scioccante vicenda a Caserta

Una vicenda che ha scioccato tutta la comunità dell’Alto Casertano ha origine qualche anno fa e si è consumata tra le mura domestiche.
La dinamica dei fatti, molto delicati e con la presenza di minori, manca di particolari ma ciò che è emerso è bastato per portare un uomo e sua moglie dietro le sbarre.

Già nel 2010 infatti, come riporta Leggo, un padre di famiglia venne condotto in carcere con l’accusa di maltrattamenti sui figli. Non solo, ad emergere fin da subito fu un quadro di abusi sessuali i danni della figlia, di appena 6 anni.

Durante le indagini è emerso che non solo il padre era coinvolto nelle terribili pratiche: secondo quanto accertato la madre era a conoscenza di tutto.

La mamma è finita in manette: “Non lo ha impedito”

A porre un punto fermo alla vicenda processuale è stata la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla donna ritenendolo inammissibile.
La mamma 42enne è stata condannata in via definitiva a 7 anni di carcere dalla Corte d’Appello di Napoli: a dare mandato d’arresto è stata la Procura Generale.

Non solo l’arresto e la detenzione per la donna complice del marito, ma anche svariate pene accessorie come riporta anche Il Mattino. A condurre dietro le sbarre la 42enne sono stati gli agenti della Squadra Mobile,

Le motivazioni dei giudici sono chiare: la donna non ha tutelato la figlia permettendo di fatto gli abusi che si sono protratti per molti anni.
La donna infatti aveva taciuto le condotte del marito e le violenze si erano così potute perpetrare fino al 2008.

Ora entrambi i genitori sono detenuti per le violenze psichiche e fisiche attuate sui propri figli.

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