Commissione Antimafia, 13 i candidati impresentabili alle Regionali

Sui 13 indagati ben 12 sono candidati in Puglia e Campania. L’ultimo nome analizzato dalla Commissione Antimafia sarebbe in Valle D’Aosta.

Commissione Antimafia
Le indagini sono state effettuate dalla commissione di Nicola Morra

I candidati, così detti impresentabili, sarebbero in totale 13. Il motivo dell’esclusione sarebbe per il codice di autoregolamentazione per 11, mentre i restanti due infrangerebbero la legge Severino.

Nessun problema per quanto riguarda le regioni del Centro

I candidati non idonei, inoltre, sarebbero così distribuiti: 9 in Campania, 3 in Puglia e solo uno al nord, nello specifico in Valle D’Aosta. Nessun problema nelle liste, invece, per quanto riguarda Toscana, Veneto, Liguria e Marche.

Sarebbero questi i risultati delle considerazioni effettuate dalla Commissione parlamentare Antimafia e disposte dalla Direzione Nazionale Antimafia. Tra i reati di cui sono accusati, ed in alcuni casi condannati, i 13 indagati: riciclaggio e peculato di denaro, oltre, ovviamente, ad associazione mafiosa.

A fermare la candidatura di quest’ultimi ci ha pensato la commissione guidata da Nicola Morra. Come dichiarato da quest’ultimo, inoltre, sono stati presi in esame solamente i carichi pendenti e le sentenze inseriti nella legge Severino e nel codice di autoregolamentazione.

La Regione più colpita sarebbe la Campania con 9 candidati fermati

Passando alla regione più colpita da questo fenomeno, la Campania, sono diversi i nome costretti a dare forfeit alle regionali. 5 dei 9 nomi coinvolti in Campania sarebbero affiliati al governatore uscente: Vincenzo De Luca. Nello specifico la commissione Antimafia ha fermato Aureliano Iovine, imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso; Carlo Iannace condannato per peculato; Sabino Basso imputato per riciclaggio; inoltre per lo stesso reato anche Michele Langella; Francesco Plaitano con una condanna pendente per estorsione.

Nemmeno l’opposizione a De Luca è uscita indenne dall’indagine, con lo stop di Orsola De Stefano, imputata di concussione; Maria Grazia Di Scala, imputata per gli stessi motivi; Monica Paolino, imputata di scambio elettorale politico-mafioso; Francesco Silvestro, imputato di concussione.

Passando, infine, agli ultimi 4 esclusi, sono rispettivamente: Raffaele Guido, Silvana Albani e Vincenzo Gelandi in Puglia e Augusto Arduino Rollandin in Valle D’Aosta.

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