Italia: la più trasparente nell’UE sulle emissioni industriali

Il nostro Paese è il più attento e preciso nella registrazione dei gas e di rifiuti industriali. Secondo l’EEB la peggiore è la Germania.

Italia trasparente emissioni

L’ European Environmental Bureau (EEB) dopo un lungo lavoro durato mesi ha creato una nuova piattaforma online, dove si rendono noti i dati per il tracciamento dell’inquinamento industriale.

I risultati incoraggianti per il nostro Paese

L’Italia è risultato come il Paese più trasparente nel fare la rendicontazione sulle emissioni industriali inquinanti in tutta la Unione Europea.

La piattaforma si chiama Industrial Plant Data Viewer e consente a tutti di noi di fare un confronto dei dati rilevati sulle emissioni di gas serra, di sostanze inquinanti di oltre 3.000 grandi impianti sparsi sul territorio dell’UE.

Sono anche presenti i costi per la cura della salute delle zone limitrofe a questi grandi stabilimenti. Attualmente possiamo visionare i dati riguardanti degli impianti di produzione di energia a combustione. Ora si punta a rendere più ampio il monitoraggio, puntando ad altri tipi di settori produttivi.

Le pesanti accuse dell’EEB

Come detto l’Italia si dimostra la migliore secondo la piattaforma Industrial Plant Data Viewer. La trasparenza dei dati raccolti è la più ampia a livello europeo. La Germani questa volta è il peggior Paese a livello dell’Unione, con dati che fanno impensierire.

L’ European Environmental Bureau (EEB) lancia pesanti accuse alle nazioni monitorate affermando che:

“la maggior parte degli Stati non riesce a divulgare informazioni cruciali su attività altamente inquinanti e molti non soddisfano nemmeno i requisiti minimi di trasparenza”

Secondo la normativa dell’Unione Europea è imposta agli operatori di grandi impianti industriali la redazione annua di relazioni, che attestino la conformità delle proprie emissioni coi limiti di legge.

Queste relazioni devono anche contenere i dati di monitoraggio sulle emissioni e dei risultati sulle prestazioni ambientali. Come denunciato dall’EEB purtroppo queste relazioni non sono sempre attendibili.

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