Secondo le prime informazioni, le fiamme sarebbero state appiccate durante una rivolta contro le regole di isolamento del coronavirus.
Sarebbero oltre 10mila i migranti in fuga dal campo profughi più grande d’Europa.
Incendio al campo profughi di Lesbo
Il campo di Moria, il principale centro per migranti della Grecia, è stato quasi totalmente evacuato per via di un vasto incendio che si è sviluppato nella notte sull’isola di Lesbo.
Come riferisce anche Skytg24, nel più vasto campo profughi d’Europa sono ospitate 12.700 persone, 4 volte la capienza prevista.
I vigili del fuoco hanno fatto sapere che ci sono stati “incendi sparsi” sia fuori, sia dentro il campo di Moria, che ospita circa 12.700 persone.
Al momento, non ci sarebbero feriti, ma sono migliaia i migranti in fuga. La Polizia sarebbe intervenuta per tenere sotto controllo 12mila persone sull’autostrada.
L’origine dell’incendio
Secondo le prime informazioni, l’incendio sarebbe stato appiccato da alcuni migranti che protestavano contro le restrizioni del coronavirus. Ipotesi che, però, non è stata confermata da parte delle autorità greche.
I pompieri avrebbero incontrato resistenza nelle operazioni da parte di alcuni migranti.
“Il fuoco si e’ diffuso all’interno e all’esterno del campo e lo ha distrutto. Ci sono più di 12mila migranti sorvegliati dalla polizia su un’autostrada”,
ha detto Skai Stratos Kytelis, sindaco della città principale dell’isola, Mitilene.
Le restrizioni erano state imposte dopo che un rifugiato somalo era risultato positivo al coronavirus. I casi di positività finora rilevati sono stati 35.
Le autorità sanitarie di Lesbo hanno quindi programmato una batteria di test su diversi profughi che risiedono nel campo.