Genitori uccisi a Torino, “Aveva chiesto loro aiuto”: emergono le motivazioni del terribile gesto

Il terribile delitto di Torino dove due genitori sono stati uccisi a coltellate dal figlio avrebbe un movente impensabile che emerge ora.

genitori uccisi a Torino
Pierfrancesco Ferrero e Marina Valetti

Daniele Ferrero aveva problemi psichici ma non era seguito dal 2012, ora spunta un movente per legato alla paura di essere braccato dalla polizia. I dettagli sul caso dei genitori uccisi a coltellate a Torino.

Delitto di Torino: genitori uccisi a coltellate dal figlio

La notizia dell’efferato delitto di due coniugi di 69 e 60 anni residenti nella provincia di Torino risale a poche settimane fa ed ha sconvolto tutti.

A perdere la vita Pierfrancesco Ferrero ex banchiere e la moglie Marina Valetti attualmente impiegata al Ministero dello Sviluppo Economico.
I due erano residenti a Baldissero ma frequentavano con regolarità la periferia di Torino, precisamente il quartiere Mirafiori.

Proprio nell’appartamento in via Biscarra sono stati ritrovati orrendamente uccisi con cinque coltellate la donna e dieci l’uomo.

L’appartamento in cui è avvenuta la mattanza era abitato da uno dei loro figli, il 30enne Daniele Ferrero affetto da problemi psichici.

Una volta raggiunto dalle forze dell’ordine, il giovane ha confessato subito il gesto: aveva ancora le mani sporche del sangue dei genitori.

Spunta un possibile movente

Le indagini dopo il ritrovamento dei corpi e degli otto coltelli usati per la mattanza, si stanno concentrando sulla figura del figlio della coppia.

Secondo varie testimonianze il 30enne era in passato stato seguito per problemi psichiatrici fino circa al 2012 ma attualmente non era più seguito.

Come riporta il settimanale Cronaca Vera ora spunta la ricostruzione delle ultime ore prima dell’omicidio, che svelerebbe il movente del duplice omicidio.

Sembra che nell’ultimo periodo i genitori stessero tentando di rendere autonomo il giovane e per questo volevano che vivesse nell’appartamento di Torino.

Un momento di particolare fragilità del figlio però li aveva convinti a recarsi qualche giorno da lui.

Daniele avrebbe temuto di essere finito nel mirino delle forze dell’ordine per aver visitati dei siti poco sicuri.

Per quel motivo voleva che i suoi genitori stessero da lui proteggendolo: per essersi rifiutati sarebbero stati barbaramente trucidati.

Il presunto movente resta ancora da confermare o smentire da parte degli inquirenti e si prevede emergeranno ulteriori elementi.

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