Caso Vannini, “Sono pronta a tutto”: le parole di Marina dopo l’udienza del processo bis

Si è svolta oggi la prima udienza del processo d’appello bis per il caso Vannini: cosa è emerso in aula e il commento dell’agguerrita mamma di Marco.

Processo bis caso Vannini

La famiglia Ciontoli è tornata in aula stamattina per affrontare il nuovo processo d’Appello, gli aggiornamenti sulle richieste di difesa ed accusa sul caso Vannini.

Prima udienza dell’Appello bis: il commento di Marina

Di fronte alla terza sezione penale è iniziato oggi il processo d’Appello bis per la morte di Marco Vannini.

L’aveva richiesto la Corte d’Assise lo scorso febbraio, dichiarando che era evidente come la morte del giovane fosse avvenuta in conseguenza del comportamento di tutta la famiglia Ciontoli che aveva agito ritardando i soccorsi.

Tutto da rifare dunque, ed i familiari di Marco sperano che non venga confermata la condanna a 5 anni per Antonio Ciontoli e di 3 anni per Federico, Martina e Maria Pizzillo.

All’uscita del Tribunale i genitori di Marco hanno commentato quanto accaduto in aula oggi di fronte al presidente Gianfranco Garofalo.

“Sono pronta a tutto”

Ha dichiarato Marina Conte, accolta da una folla di cittadini arrivati con striscioni a sostenere la famiglia di Marco.

Marina racconta come è stato emotivamente difficile come sempre sentire le dichiarazione della famiglia Ciontoli, in particolare di Federico, perché non vi sarebbe mai nulla di veritiero.

La famiglia del povero Marco, morto per un colpo d’arma da fuoco nella casa dei Ciontoli tra il 17 ed il 18 maggio 2015, spera che questa sia la volta decisiva per avere giustizia per il giovane, che ormai è considerato il figlio di tutti.

“Il giudice mi pare una persona seria che ha letto le carte”

Ha dichiarato Marina ai microfoni della troupe di Quarto Grado presente fuori dal Tribunale.

Il nuovo processo sul caso Vannini tra richieste e colpi di scena

Tutti sperano dunque in una clamorosa svolta rispetto ai processi precedenti e le prove che l’avvocato Celestino Gnazi ha chiesto che vengano prese in considerazione potrebbero portare a ciò.

La perizia della Emme Team infatti, come sottolineato anche da Marina è uno dei punti chiave: riguarda infatti l’audio delle telefonate al 118, ripulito, che ha evidenziato altre voci quella notte.

La difesa dei Ciontoli in aula stamattina ha chiesto ed ottenuto che venga riascoltata come teste Viola Giorgini, fidanzata di Federico e presente quella sera.

Come racconta Marina, in aula era presente Federico Ciontoli e non il padre Antonio ed il ragazzo avrebbe letto una lettera contenente dichiarazioni spontanee.

Il giovane, dimagrito e con i capelli lunghi, avrebbe ribadito la versione del “colpo d’aria” aggiungendo nuovi particolari mai dichiarati.

Avrebbe infatti detto che quella sera avrebbe spostato la macchina del padre per far posto all’ambulanza in arrivo e che l’avrebbe poi parcheggiata in mezzo alla strada.

Marina non si spiega questa novità nel racconto ma molti ci vedono un eco delle dichiarazioni della vicina, mai ancora ascoltata al processo.

Le dicharazioni di Federico Ciontoli

La lettera letta dal figlio di Antonio Ciontoli in aula, come riportato anche nell’intervista a Quarto Grado da Marina, aveva come scopo dichiarato dal ragazzo, quello di essere il più conciso possibile.

La mamma di Marco spiega che Federico ha anche affermato di essersi sentito minacciato in questi anni ma lei ha rigettato con forza questo punto ai microfoni dei giornalisti:

“Io non sono un’assassina..non ho mai detto una parola contro di loro”

Federico nella lettera, secondo le prime indiscrezioni, ha ribadito di non essersi accorto che Marco fosse stato ferito da un colpo di pistola:

“La verità è che ho chiamato i soccorsi pensando che fosse solo uno spavento, figuriamoci se non l’avrei fatto pensando che era partito un proiettile!”

Ora sono attese per il 9, 16 e 23 settembre le altre udienze e nell’ultima si prevede che verrà emessa la sentenza, si spera giusta, per la morte di Marco Vannini.

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