Istat: i risultati del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs)

ISTAT, povertà assoluta in diminuzione nel 2019

ISTAT ha presentato la seconda edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati con l’Agenda 2030 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Dal Rapporto emerge che In Italia la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 28,9%, in diminuzione rispetto all’anno precedente.

L’indicatore di povertà o esclusione sociale corrisponde alla quota di persone che presentano almeno una delle seguenti situazioni:

  • sono gravemente deprivate materialmente,
  • sono a rischio di povertà di reddito,
  • vivono in famiglie con una molto bassa intensità lavorativa.

La povertà di reddito riguarda il 20,3% della popolazione e la quota di chi vive in famiglie con una intensità di lavoro molto bassa è del 11,8%.

La situazione appare in miglioramento, ma le disparità regionali sono molto ampie.

Nel 2019 vivono in povertà assoluta il 6,5% delle famiglie e il 7,8% degli individui in Italia, in calo rispettivamente dal 7,8% e 8,4% nel 2018.

Nel 2017 si stima siano 5 milioni e 58mila gli individui in povertà assoluta.

ISTAT: la fame in Italia

In Italia, un bambino su tre (6-10 anni) è in sovrappeso, ma la tendenza è al miglioramento.

Nel settore agricolo continua ad aumentare la superficie investita in coltivazioni biologiche e diminuisce l’impiego dei fitofarmaci, ma aumentano anche le emissioni di ammoniaca e non diminuisce l’impiego dei fertilizzanti.

Continua a ridursi l’indice di orientamento all’agricoltura della spesa pubblica.

ISTAT: salute e benessere della popolazione

L’Italia ha raggiunto l’obiettivo definito dalle Nazioni Unite per la mortalità neonatale e per la mortalità sotto i 5 anni, collocandosi tra i Paesi con la più bassa mortalità infantile in Europa.

Nel 2017, l’incidenza delle infezioni da HIV è scesa a 5,7 nuovi casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto ai 7 casi registrati nel 2012, ma con un andamento stabile dopo il 2015.

È ripresa la riduzione del tasso standardizzato di mortalità tra 30-69 anni per tumori maligni, diabete mellito, patologie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche.

 

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