Coronavirus nel mondo, nuovi casi in Cina: Stati Uniti in ginocchio con 22mila morti

La situazione del coronavirus nel mondo sta generando nuovamente decessi e contagi: Cina e Stati Uniti nuovamente in ginocchio.

Coronavirus nel mondo, nuovi casi in Cina: Stati Uniti in ginocchio con 22mila morti
Coronavirus – Fonte: Pixabay

La situazione del coronavirus nel mondo non sembra migliorare e i dati che arrivano dagli Stati Uniti e dalla Cina spaventano.

Le nuove ondate e i dati agghiaccianti sul coronavirus nel mondo

In Cina ora si registrano nuovi casi quotidiani di contagio in sei settimane, soprattutto a causa dei viaggi che sono stati fatti da oltreoceano. Pechino – come racconta anche la Repubblica – è costretta a fronteggiare una nuova sfida atta a prevenire un’altra ondata di Covid 19.

Secondo le stime ci sarebbero quindi 108 nuovi casi di contagio con un aumento di 99 unità rispetto al giorno precedente: un numero elevato se messo in confronto con quello del 6 marzo.

Ora il numero totale in Cina dei casi di contagio arriva a 82.160 con un bilancio delle vittime che arriva a 3.341. Ora ai confini le misure di sicurezza e controllo sono state triplicate e rafforzate proprio per evitare che il contagio continui a mietere vittime.

Il piano degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti – interessati anche dal passaggio del tornado in Mississipi – sono arrivati a circa 22mila decessi con 55.313 casi in totale. Il dato dell’ultimo giorno è agghiacciante, arrivando sino a 1.500 decessi.

Joe Biden – candidato alla presidenza – ha espresso il suo piano attraverso un suo intervento al New York Times. Secondo lui il tutto dovrebbe essere visto sotto tre punti fondamentali:

“primo è necessario far calare il numero dei casi, poi c’è bisogno di test diffusi e poi essere sicuri che gli ospedali siano attrezzati per il riemergere del virus”

Mettendo in evidenza che l’emergenza sanitaria e quella economica non viaggiano separate.

La situazione in Ecuador

La situazione in Ecuador è agghiacciate e sono circa 700 i cadaveri che sono stati portati via dalle case a Guayaquil – capitale economica.

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