Donato Monopoli, picchiato e ucciso in discoteca. L’urlo dei genitori: “Gli aggressori sono liberi!”

La morte di Donato Monopoli a soli 26 anni in discoteca ha sconvolto tutti e ora i genitori chiedono giustizia: gli aggressori sono ancora in libertà.

Donato Monopoli, picchiato e ucciso in discoteca. L'urlo dei genitori: "Gli aggressori sono liberi!"
Donato Monopoli

Donato Monopoli è stato pestato a morte in discoteca e dopo mesi di agonia è morto. Ora i genitori urlano per avere giustizia.

La terribile morte di Donato

Il ragazzo aveva 26 anni e abitava in provincia di Foggia – Cerignola – gestendo un negozio aperto dopo grandi sacrifici. Un calciatore dilettante, tifoso juventivo e amatissimo dai suoi amici. Il 6 ottobre viene invitato ad una festa in discoteca e mai avrebbe pensato che si sarebbe trasformato in un incubo.

Un amico comincia a litigare con un suo coetaneo e Donato cerca di mettere pace, mettendosi in mezzo. Ma quel gesto porta gli aggressori a prenderlo di mira: il ragazzo finisce con quattro persone sedute sopra di lui che lo pestano in pieno volto.

Immediato il ricovero all’Ospedale di Foggia con riscontro di emorragia cerebrale. Le condizioni del ragazzo sono gravissime e una volta trasferito il ragazzo il 12 ottobre accenna un miglioramento. È coscente così da poter riabbracciare i genitori e la fidanzata. Il 14 ottobre gli viene diagnosticato un aneurisma e Donato va in coma.

Sette mesi di agonia, interventi e speranze sino a quel terribile 8 maggio 2019 quando il cuore di Donato smette di battere.

Gli aggressori liberi: l’urlo dei genitori della vittima

Come racconta anche Fanpage, visto il processo con accusa di omicidio preterintenzionale viene disposta l’autopsia e sono passati 10 mesi prima che i genitori potessero ottenere le conclusioni dell’esame:

“non ho più fiducia nel sistema”

I genitori della povera vittima chiedono giustizia:

“ci sentiamo soli nel combattere una battaglia che al momento sembra essere stata dimenticata dalla legge, dal tempo e dalla giustizia”

Gli aggressori – Michele Verderosa e Francesco Pio Stallone – sono liberi. I due ragazzi hanno l’obbligo di firma fino a quando non verrà svolto il processo a loro carico.

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