Cascina esplosa Alessandria, “Stiamo morendo”: emergono le strazianti parole del Carabiniere da sotto le macerie

La cascina esplosa ad Alessandria ha provocato la morte di tre Vigili del Fuoco e non ci sono solo le loro urla, ma anche la telefonata del Carabiniere da sotto le macerie

Cascina esplosa Alessandria
Cascina esplosa Alessandria

Nella cascina esplosa ad Alessandria ci sono tre morti e tre feriti, con le indagini che sono in corso per capire il perchè di tale gesto folle. Ora emerge la terribile telefonata da sotto le macerie.

Le ipotesi dietro la terribile esplosione

Sono morti tre Vigili del Fuoco durante l’esplosione che ha investito l’edificio abbandonato a Quargnento. Una deflagrazione avvenuta verso le due di notte, con un boato che ha fatto scendere in strada i residenti del paese.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti subito dopo e si sono messi a lavoro, ma una seconda esplosione li ha investiti completamente ritrovando i corpi sbalzati via e senza vestiti. Il terzo uomo è stato trovato successivamente sotto le macerie.

E’ stata trovata una bombola inesplosa – ora sotto sequestro – con inneschi rudimentali, fili elettrici e una scatoletta che fungeva da timer al fine di comandare le esplosioni a distanza.

La motivazione non è ancora ben definitiva, ma secondo una prima ricostruzione dietro questo gesto ci potrebbe essere la vendita della cascina e il suo crollo lo avrebbe impedito.

Per il Pm è un atto voluto e deliberato, con l’apertura di una inchiesta per omicidio plurimo e crollo doloso contro ignoti.

Le strazianti parole del Carabiniere da sotto le macerie

Se le testimonianze dei residenti sono agghiaccianti, per aver aiutato a tirare fuori dalle macerie i militari finiti sotto – le parole del Carabiniere rimasto ferito sono strazianti.

Roberto Borlengo chiede aiuto alla propria centrale operativa da sotto le macerie. Lui gravemente ferito riesce a indicare ai suoi colleghi cosa sia accaduto e dove:

“fate in fretta perchè qui è crollato tutto, io ho perso un occhio…stiamo morendo. Se mi va male di ai miei che gli voglio un sacco di bene…”

Il collega lo rassicura e resta al telefono con lui per tutto il tempo – come riporta TgCom24:

“stai tranquillo robi…non muori, parla con me”

Mentre in sottofondo si sentono i gemiti dei feriti, che attendono di essere portati via da quell’inferno.

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