Melania Rea, “Avrebbe potuto fare di peggio”: spuntano le lettere scritte da Salvatore Parolisi

Melania Rea è stata uccisa brutalmente e il marito Salvatore Parolisi è in carcere. Tra l’ipotesi di permessi premio e la sua nuova vita, spuntano delle lettere scritte

Melania Rea
Melania Rea

L’omicidio di Melania Rea è uno dei fatti di cronaca più violenti degli ultimi tempi. Ma ora spuntano delle lettere di Salvatore Parolisi e la sua nuova vita in carcere.

La nuova vita di Salvatore Parolisi

Salvatore Parolisi è stato condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie, avvenuto il 18 aprile 2011.

Da tempo si vocifera della possibilità che l’uomo possa uscire di prigione per buona condotta, anche se il mese di riferimento sarebbe stato luglio e su questa vicenda – per ora – è calato il silenzio.

Lo stesso fratello della vittima su Giallo, aveva evidenziato il suo sdegno e dolore per questa ipotesi:

“assurdo dare benefici a chi ha commesso una simile atrocità. parolisi non si è mai pentito e non ha mai chiesto scusa”

La sua nuova vita nel carcere di Bollate – il medesimo di Alberto Stasi – è tranquilla. Si è ritagliato un posto per sé e sta studiando giurisprudenza al fine di poter interpretare i documenti e arrivare alla comprensione massima del caso di cui è protagonista. Non solo, la reclusione – da quello che è emerso negli anni – lo ha avvicinato alla fede.

Le lettere scritte dal carcere

L’uomo continua a professarsi innocente e il suo più grande pensiero è il fatto di non poter vedere la figlia – come ha confermato il suo legale più volte.

Da quando è stato arrestato l’uomo non ha più avuto alcuna notizia della piccola – che al momento della morte della madre si trovava in auto. I giudici gli hanno tolto la patria potestà motivandola con:

“non ci sono dubbi delle drammaticità e irreversibilità delle difficoltà morali – psicologiche e materiali causate da parolisi alla figlia. difficilmente avrebbe potuto fare di peggio”

L’uomo scrive lettere al suo avvocato difensore, raccontando le sue giornate tra fede e studio, sperando di potersi un giorno difendere. Lettere che vengono scritte forse per uno sfogo e una sorta di diario scritto, proprio come per Massimo Bossetti.

 

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