Dl Terremoto: recuperati fondi per ricostruire anche L’Aquila

Dl Terremoto: pronti 725 milioni di euro per la ricostruzione. Ecco tutte le novità

È stato esteso lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020 con il DL Terremoto, contestualmente all’erogazione per il 2019 di 380 milioni da attingere al Fondo per le emergenze nazionali previsto nell’ambito del codice della Protezione Civile.

Per il 2020 sono pronti altri 345 milioni attraverso l’uso delle risorse disponibili sulla contabilità speciale intestata al Commissario straordinario.

Si tratta di alcune delle più interessanti novità nel decreto legge che contiene le disposizioni per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 2016.

Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio le regioni più colpite dallo sciame sismico Amatrice-Norcia-Visso, che ebbe inizio ad agosto 2016 con epicentri situati tra l’alta valle del Tronto, i Monti Sibillini, i Monti della Laga e i Monti dell’Alto Aterno.

Accelerazione su macerie ed imprese

Dal decreto legge sul terremoto si evince la volontà di migliorare le procedure per ricostruire gli immobili.

Novità anche per quanto concerne gli adempimenti e i pagamenti delle ritenute fiscali, dei contributi previdenziali e assistenziali, oltre che dei premi per l’assicurazione.

È prevista l’anticipazione del 50% delle spese ai professionisti che investono nelle aree colpite dal sisma.

Inoltre, con un aumento delle risorse di 20 milioni di euro rispetto a quelle già assegnate dal Cipe, è prevista l’estensione del pacchetto di agevolazioni Resto al Sud 2019.

Gli incentivi consentiranno a favorire la rinascita dell’imprenditoria locale e a stimolare le imprese di altre Regioni ad investire capitali nelle regioni colpite dal sisma del 2016.

Oltre alla rinascita del tessuto imprenditoriale, i fondi verranno utilizzati anche per rimuovere le macerie e ricostruire velocemente gli edifici scolastici.

Proprio riguardo alle macerie, il Governo fissa il nuovo termine per l’aggiornamento dei siti di stoccaggio di ogni Regione.

Gli edifici scolastici dovranno essere riedificati nel luogo originario per favorire il ripopolamento del centro storico.

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