Siria, tregua a rischio. Erdogan: “Spaccheremo teste ai curdi se non se ne vanno”

Curdi e turchi si accusano a vicenda di violare la tregua in Siria. Grandi momenti di tensione e la richiesta degli Usa

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Tregua a rischio in Siria tra Curdi e Turchi. Il segretario della Difesa Usa rende nota la destinazione delle truppe americane.

Le accuse di Erdogan

Dopo i 3 giorni dall’inizio del cessate il fuoco in Siria, mediato dagli Stati Uniti, è il presidente turco Erdogan ad alzare i toni di una vicenda già precaria.

“Spaccheremo le teste ai curdi, se non se ne andranno”

ha tuonato Erdogan, che mira al ritiro delle forze curde dall’area confinante, dove Ankara cercherà di creare una zona neutra, che separi le aree a prevalenza curda tra Siria e Turchia. D’altra parte, i siriani parlano di 24 civili uccisi dall’inizio della tregua. Un rimpallo di accuse che va avanti da diverse ore e che vede le forze curdo-siriane accusare la Turchia di aver violato i termini dell’accordo mediato dagli Stati Uniti, assediando Ras al-Ayn, la zona sicura posta a 30km dalla zona calda del nord-orientale.

Truppe Siria da Usa a Iraq

Per la prima volta, il capo del Pentagono, rende nota la destinazione delle truppe statunitensi che lasceranno la Siria. Mark Esper ha fatto sapere che le truppe americane che abbandonano la Siria andranno nella zona occidentale dell’Iraq, per continuare la guerra contro l’Isis.

Il segretario dell Difesa Usa non ha poi escluso la possibilità che le truppe americane possano guidare missioni antiterrorismo anche dall’Iraq. Nel caso in cui le truppe curde non si ritireranno al termine dei 5 gorni di tregua, i turchi continueranno la loro azione, distruggendo i terroristi, ha fatto sapere il capo di stato turco, Hulusi Akar, durante una cerimonia in Anatolia.

Secondo il ministero della Difesa turco, negli ultimi 3 giorni l’armistizio di 120 ore

“è stato violato 14 volte da parte delle milizie curde Ypg”

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