Cittadinanza, il decreto ius culturae riparte dalla Camera: “Restituiamo il diritto negato a tante persone”

Il discorso cittadinanza torna al Governo e lo ius culturae è nuovamente in calendario, per dare diritto a tante persone di poter restare in questo Paese

Cittadinanza
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Alla Camera si torna sull’argomento cittadinanza e ius culturae, dopo un anno di silenzio e messa nel cassetto. Ecco come si vuole agire

Ius Culturae alla Camera

La Commissione Affari costituzionali riprende in mano lo Ius Culturae per la Camera e lo rimette in calendario per il 3 ottobre. Lo ha deciso il presidente della commssione Giuseppe Brescia di M5s, che si porterà avanti anche come relatore rappresentante della riforma.

Giovedì, dopo un tempo nel cassetto, riprenderà l’esame alla Camera di un testo firmato in primis da Laura Boldrini con relazione da parte di Roberto Speranza – oggi ministro.

Questa legge attende di essere discussa e approvata dal 2007 da parte delle associazioni da sempre impegnate alla integrazione degli stranieri.

Matteo Orfini del Pd ripropone il testo, mentre la Polverini di Fi deposita un ddl con un solo ius culturae.

Brescia non demorde e avverte che ci sarà una proposta da parte di M5s esattamente come provato durante il precedente Governo, dove Camera e Senato non approvarono la legge. Un mancato voto che provocò grande tensione tra Renzi e Gentiloni.

Cittadinanza per i figli dei migranti

Come si evince anche su Repubblica, oggi in Italia i figli di migranti sono uno su dieci e sono tutti senza regolare cittadinanza. Gli adulti del futuro sono quindi possibili beneficiari di questa riforma non ancora approvata: solo fino allo scorso anno si contano più di 825mila figli di migranti che crescono  – e a volte nascono – proprio in Italia.

Il passaparola social non si ferma e ora tutti si battono per il diritto di poter restare nel Paese che gli ha dato una istruzione, una vita normale e degli amici.

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