Fake News, come distinguerle e destreggiarsi sui social network

Non sono i social network a provocare il degrado culturale. Ci si può destreggiare tra le fake news se si ha una solida cultura di base

Fake News
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Le fake news fanno oramai parte del nostro tempo ma è proprio questo che ci confonde. C’è un modo per destreggiarsi e ricoscerlo senza alcuna fatica: vediamo insieme i dettagli

Le notizie false che girano sui social

L’accesso alle informazioni e la condivisione tramite i social network diventano ogni giorno che passa sempre più immediati. Proprio quest’immediatezza di utilizzo e la semplicità con la quale sono ormai organizzati questi strumenti mediatici portano, specialmente i giovani, a una facile dipendenza.

È questa la tesi dominante dell’opinione pubblica, che reputa i giovani vittime ormai di un assodato degrado culturale provocato evidentemente dai social network.

Altre scuole di pensiero, invece, reputano che la causa di questa pseudo dipendenza sia da ricondursi all’ambiente sociale e al livello di istruzione dei soggetti e delle famiglie a cui appartengono. Chi non si dota degli strumenti più adeguati alla comprensione, ne rimane fregato e diventa vittima di questi mezzi di comunicazione.

Il divario culturale, quindi, si approfondirebbe per effetto dei nuovi mezzi digitali. Chi legge, si costruisce una solida cultura, si informa e studia inevitabilmente sviluppa una coscienza critica ed è di conseguenza capace a districarsi, nel mondo tecnologico, tra informazioni vere e fake news.

Distinguere le fake news dalle notizie vere? Questione di fonti e di cultura di base

Quello delle notizie false è un tema davvero scottante, al centro dell’opinione pubblica da anni. La difficoltà legata alle notizie false sta nel riuscire a distinguere le fonti, ragionando con la propria testa. I giovani con un bagaglio culturale importante possono, oltre che acquisire una più alta posizione professionale e sociale, anche essere meno suscettibili ai richiami della demagogia politica.

Secondo le statistiche, in Italia è in atto una vera e propria “fuga di cervelli“, che starebbe coinvolgendo proprio coloro che sono in grado di discernere le fake news dalle notizie vere.

Per evitare quest’espatrio di risorse, è sicuramente necessario investire grandi risorse nella scuola, nella formazione e soprattutto nel lavoro di qualità. Oltre che fermare la fuga, questa politica ridurrebbe le disuguaglianze tra i giovani e naturalmente il divario culturale che li contraddistingue.

La migrazione dei migliori all’estero è un fenomeno allarmante, tuttavia reversibile.

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