Ragazzo gay vittima di omofobia a Cagliari: Barbara d’Urso lo difende, lo scambio di tweet

E’ successo a Cagliari, ragazzo gay vittima di omofobia: Barbara d’Urso lo difende pubblicamente

Cagliari, ragazzo gay vittima di omofobia: Barbara d'Urso lo difende
Cagliari, ragazzo gay vittima di omofobia: Barbara d’Urso lo difende

Nuovo caso di omofobia. Gabriele Bergamin è ancora sotto shock per ciò che gli è recentemente capitato. Il giovane 21enne è stato aggredito a Cagliari dopo aver salutato il suo fidanzato nei pressi della stazione Matteotti.  “Tornavo dal mare, avevo dei pantaloncini corti e lo smalto alle unghie, come sempre. Mi hanno detto ‘fr****, finocchio, principessa’, nessuno è intervenuto per difendermi”, ha raccontato.

Ragazzo gay picchiato a Cagliari, vittima di omofobia: insulti indicibili

Gabriele, dopo l’aggressione ha pensato di sfogarsi su Facebook, scrivendo un lungo post che potesse riassumere la sua atroce disavventura. Prima di confidarsi con la rete però, ha giustamente sporto denuncia contro ignoti.

Lo studente universitario di Scienze della comunicazione è stato ufficialmente vittima di omofobia lo scorso 4 agosto. “Sono tornato dal mare col mio ragazzo, l’ho accompagnato alla stazione dell’Arst perché doveva tornare al suo paese. Eravamo abbracciati quando un ragazzo si è messo ad urlare ‘fatemi passare’, anche se non era necessario”. Poi, l’inizio dell’incubo: “Sono uscito dalla stazione e in tre, tutti giovani, hanno iniziato a rivolgermi insulti mentre stavo attraversando le strisce pedonali per andare a prendere il pullman M”.

Bergamin nella sua denuncia ha avuto modo di descrivere minuziosamente il trio di assalitori. Dopo avere raccontato cosa indossava in quella giornata, ha anche specificato di avere tentato “di ignorarli, per quanto possibile, a uno di loro è salito a bordo del pullman, in fondo al mezzo, chiedendomi con tono minaccioso ‘cosa volessi fare’. Io gli ho detto di stare calmo, perché ‘avrei chiamato la polizia’. Loro hanno continuato, ho chiamato la polizia davanti a loro e mi hanno tolto dalla tasca sinistra il tabacco e, mentre parlavo con l’operatore della polizia uno degli aggressori mi ha messo le mani al collo e gli altri due mi hanno sputato sulla faccia”.

Fortunatamente dopo alcuni spintoni, i tre teppisti hanno deciso di scendere dal bus prima che partisse. Nonostante questo, sui sedili a fianco al suo, erano presenti delle persone che non sono intervenute per aiutarlo: “Il Ctm mi ha detto che le registrazioni della videosorveglianza sui mezzi vengono cancellate dopo settantadue ore”. Poi Gabriele ha aggiunto: “Non è intervenuto nessuno nonostante la piazza fosse molto frequentata. È comprensibile”, dice Bergamin, “che la gente non sia disposta ad intervenire fisicamente, ma sarebbe bastata una chiamata alla polizia (…) Ho denunciato pubblicamente quanto mi è successo perché può capitare a tutti di essere discriminati. Parlarne fa bene, c’è un clima d’odio del quale continuiamo ad essere vittima nonostante il mondo si stia comunque evolvendo”.

Barbara d’Urso risponde al ragazzo gay

Gabriele Bergamin ha ricevuto anche il sostegno di Barbara d’Urso, da sempre molto vicina alla comunità LGBT. La conduttrice ha scritto su Twitter: “Sono 12anni che lotto, che urlo, e non smetterò! Non ti abbattere Gabriele! Questi CRETINI pensano di essere uomini ma sono tutt’altro e prima o poi (volenti o nolenti) troveranno uno specchio per guardarsi!!Lo stesso accadrà a chi ieri si è voltato dall’altra parte!! #stopomofobia”.

Il giovane 21enne poco dopo, le ha risposto: “Ciao Barbara, sono il ragazzo dell’articolo e ti ringrazio per la tua condivisione. Al di là di ciò che mi è successo è importante che si parli di discriminazione, di qualunque tipo si tratti, e sono grato del tuo aiuto. Grazie”. Pronta la replica di Carmelita: “Ciao Gabriele. Sono con te. Sono con voi. Sempre”.

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