Il delitto a Torvaianica ha colpito tutti quanti ma ora emerge un inquietante retroscena in merito al delitto, che lascia tutti senza parole
Crudo e spietato il delitto a Torvaianica dove Maria è stata trovata bruciata insieme all’amico Domenico, ribaltando completamente il caso e tingendolo di giallo.
La morte di Maria Corazza e Domenico Raco
Era venerdì scorso quando sono stati trovati i due corpi carbonizzati all’interno di una autovettura, di Maria Corazza e Domenico Raco.
Un delitto che sin da subito ha seguito la pista dell’omicidio passionale ma che poi ha trovato dei riscontri nella vicenda agghiaccianti.
Nella giornata di sabato verranno svolte le due autopsie sui corpi, cercando di dare una ulteriore conferma a quanto gli inquirenti hanno ipotizzato in queste ore.
Quello da verificare è anche se la donna sia stata uccisa prima di essere data alla fiamme, se fosse presumibilmente incinta o se sia morta durante l’incendio. Tantissime ancora le domande senza una risposta, a parte un dettaglio che mette luce su un retroscena agghiacciante.
Il retroscena sulla tragedia di Torvaianica
Grazie al lavoro molto preciso e meticoloso della Forze dell’Ordine che continuano il loro lavoro, per trovare altri fondamentali tasselli, emergono dei video che incastrerebbero proprio Domenico Raco.
Era importante venisse ricostruito quel momento che va dalle 5 del mattino sino alle 8.35 – orario in cui alcuni testimoni hanno allertato i Vigili del Fuoco dopo che hanno notato la Ford Fiesta in fiamme.
Grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza posti ai distributori di benzina, si è potuto notare Domenico Raco che riempie una tanica con del liquido infiammabile e va via indisturbato.
Ma perché questo omicidio suicidio? Alcuni testimoni dichiarano il volere di lui in merito al suicidio ma non è ancora chiaro se tra i due ci fosse o meno una relazione (smentita dai familiari di lei).
L‘autopsia potrà dare ulteriori dettagli in merito all’atroce morte, con uno spiraglio per questa vicenda così drammatica e misteriosa.
