Stupro Circum, i tre ragazzi negano tutto: “Era consenziente”

L’interrogatorio per lo stupro alla Circum di Napoli hanno portato alla luce verità contrastanti durante l’interrogatorio dei tre presunti colpevoli

Stupro a Napoli, l'agghiacciante racconto della vittima: "Mi braccavano da 20 giorni"

Il tragico giorno dello stupro alla Circum di Napoli tutti hanno assistito al dolore della vittima, ma durante l’interrogatorio la verità dei tre ragazzi sembra essere un’altra.

La vicenda

Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino sono i tre ragazzi accusati di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 24 anni. Secondo la ricostruzione i giovani avrebbero incontrato la stessa 20 giorni fa, tentando un approccio a sfondo sessuale andato male – per poi riprovare durante il loro incontro alla Circumvesuviana.

La ragazza è stata abusata sessualmente dai tre giovani, all’interno dell’ascensore della Circumvesuviana di Napoli, per poi essere lasciata li con i vestiti strappati e il dolore.

Abbiamo raccontato i dettagli in questo nostro articolo e, come da testimonianza della stessa, un ragazzo si è avvicinato a lei dopo averla vista disperata in lacrime, aiutandola così a chiamare la madre e le forze dell’ordine.

L’interrogatorio e l’accusa

I tre ragazzi sono stati fermati a seguito riconoscimento da parte della giovane e grazie alle telecamere di videosorveglianza poste all’interno della stazione. Il nuovo interrogatorio è stato fatto con il magistrato, durante la serata di ieri, dove i tre hanno sostenuto che il rapporto sessuale è avvenuto ma che la ragazza fosse consenziente e non costretta.

Valeria Montesarchio – Gip – ha convalidato ugualmente il fermo per violenza sessuale nei confronti della ragazza, insieme all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

Le indagini si stanno concentrando anche su quanto accaduto venti giorni prima, durante l’incontro dei giovani. In quella circostanza, infatti, questi ragazzi avrebbero provato ad avere un rapporto sessuale con la sua amica e con la vittima stessa.

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