Omicidio Marco Vannini, la rabbia della mamma: “Ricorrerò alla Corte europea”

Una lunga intervista in merito all’omicidio Marco Vannini della madre a News Mediaset, chiarendo quali i passi per il futuro

Omicidio Marco Vannini, la rabbia della mamma: "Ricorrerò alla Corte europea"
Marco Vannini e la mamma Marina

E’ una lotta senza termini quella per l’omicidio di Marco Vannini e la riduzione della pena per Antonio Ciontoli, in carcere per aver sparato al ragazzo e averlo lasciato morire dentro la vasca da bagno con una lenta agonia.

La rabbia della madre di Marco

Marina, la mamma di Marco Vannini, ha avuto una lunga intervista ai microfoni di News Mediaset dove ha spiegato il motivo della sua rabbia e l’intenzione per i passi da fare nel prossimo futuro.

L’ira della famiglia Vannini non è solamente per la riduzione della pena ad Antonio Ciontoli da 14 a 5 anni, ma anche per tutti i buchi che questo caso continua ad avere. Durante l’intervista Marina ha evidenziato che ci sono molte cose che non tornano, come la ricostruzione della vicenda:

“possibile che le persone presenti in casa non abbiano sentito lo sparo?”

Ma soprattutto perché Marco si trovava nudo nella vasca, quando Vannini – entrando nel bagno – ha premuto il grilletto? Tante domande ma nessuna risposta, per una tragedia che ha più lati oscuri di quelli risolti. Non solo: in merito alle intercettazioni telefoniche si sente molto bene la fidanzata di Marco che conferma:

“ho visto quando papà gli ha puntato la pistola e gli ha detto ‘ti sparo'”

Un altro fatto allarmante che mette in evidenza Marina è il fatto che la casa non sia mai stata sequestrata, cercando di capire bene i fatti.

La domanda alla Corte Europea

In una tragedia ancora misteriosa, la mamma di Vannini nei prossimi giorni avrà un incontro molto importante con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha deciso di ascoltarla, visto gli ultimi agghiaccianti epiloghi della vicenda.

I genitori di Marco continuano la loro lotta seppur distrutti dal grande dolore e sono pronti per andare avanti sino in fondo:

“siamo pronti a rivolgerci alla corte europea per i diritti dell’uomo”

Sapendo bene che oggi Marco Vannini è il simbolo di una giustizia inesistente. 

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