18 Marzo, Giornata Nazionale per le vittime del Covid: un anno dopo tra angosce e speranze

La celebrazione di questa ricorrenza vedrà bandiere a mezz’asta e la partecipazione del premier alla cerimonia che si terrà al cimitero di Bergamo.

Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid-19

Draghi arriverà poi al bosco della Memoria, al parco della Trucca, dove pianterà un tiglio per ricordare le vittime del virus.

Giornata Nazionale in ricordo delle vittime del Covid

Era il 18 marzo del 2020 quando forse, per la prima volta, la Lombardia e l’Italia intera si resero conto del nemico terribile contro cui stavano combattendo.

Quella sera, per le vie di Bergamo, sfilarono decine di camion militari che trasportavano le bare delle vittime del virus ai forni crematori di altre città. A Bergamo non c’era più posto per i morti.

Quelle immagini – scattate per caso da un balcone della città – fecero il giro del mondo e resero piena consapevolezza di quanto fosse drammatico il momento.

Da allora, il 18 marzo è diventata la data simbolo di una nazione intera che combatte.

Proprio questa data è stata scelta per celebrare le vittime del Covid-19.

Tante saranno le iniziative a cui, da nord a sud, amministratori locali e regionali prenderanno parte.

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Il premier Mario Draghi è atteso per questa mattina proprio a Bergamo, dove si terranno due celebrazioni ufficiali: la prima al cimitero monumentale della città simbolo della lotta al Covid, a seguire l’inaugurazione del Bosco della memoria.

A Roma le bandiere della Camera saranno issate a mezz’asta e alle 11 sarà osservato un minuto di silenzio.

Le parole del ministro Speranza

L’iniziativa di scegliere una data simbolo vuole avere lo scopo di:

“Conservare e di rinnovare la memoria di tutte le persone che sono decedute a causa di tale epidemia”.

La proposta di istituire una giornata della memoria ha ricevuto il via libera da Montecitorio.

“È il modo migliore per ricordare e rendere omaggio a quanti sono caduti vittima dell’epidemia magari lottando per arginarne la diffusione e per prendersi cura dei pazienti”

ha spiegato il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

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